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Parco dell'Alta Murgia

Esteso su una superficie di 68.077 ettari, il Parco Nazionale dell’Alta Murgia comprende un’area tra le più significative del Mezzogiorno d’Italia.
L’Alta Murgia fa riferimento alle Murge di Nord- Ovest che interessano una vasta porzione del territorio pugliese, compresa tra le province di Bari, Barletta, Andria e Trani.
L’altopiano, costituito da roccia calcarea, assume la forma di un quadrilatero allungato in direzione Nord- Ovest, Sud- Est caratterizzato da quote non superiori ai 700 m.
La lunghissima azione di erosione da parte dei venti e soprattutto delle acque piovane ha modellato le forme di questo esteso altopiano, creando un eccezionale patrimonio di fenomeni carsici. I più importanti solchi di erosione, in cui le acque non inghiottite nelle fessure delle rocce calcaree si incanalano dopo forti piogge, sono localmente detti “lame”.
Tra le forme carsiche ipogee, diffuse su tutto il territorio, si distinguono pozzi, inghiottitoi (cavità naturali attraverso le quali le acque penetrano nel suolo fino a raggiungere le falde freatiche), voragini o gravi, caverne e grotte, riccamente adornate da formazioni di stalattiti e stalagmiti.
Le gravi sono tra le più profonde dell’Italia centro- meridionale, come quella di Faraulla (270 m). Tra le innumerevoli grotte, una delle più grandi è la Grotta di Cristo, nel territorio di Cassano Murge.

Cartina Parco Nazionale dell'Alta Murgia

Cartina del Parco dell’Alta Murgia

 

LA FLORA

Lungo il confine settentrionale affacciato verso l’Adriatico persistono i boschi di querce. Nelle altre aree si ritiene che il basamento calcareo affiorante, con la limitata presenza di suolo idoneo all’attecchimento di specie arboree, la presenza di caratteri climatici fortemente selettivi e la maggiore esposizione ai venti, possano aver imposto una vegetazione di tipo erbaceo o basso arbustiva. Tale è l’aspetto con il quale si presenta attualmente la maggior parte della superficie coperta da vegetazione spontanea delle Murge Nord- occidentali.
In questo territorio sono state censite circa 1500 specie vegetali. L’habitat della pseudosteppa mediterranea è caratterizzato dalla presenza di specie tipiche delle steppe eurasiatiche con prevalenza del genere Stipa da cui il termine steppa.
Si segnala la Stipa austroitalica ( dal latino stipa che significa paglia e auster che significa vento che soffia da sud), comunemente nota col nome di “lino delle fate”.
Nei pascoli, in cui si sviluppano le specie endemiche più rappresentative, tra cui le orchidee selvatiche (l’Ophrys mateolana), alcune porzioni sono cespugliate, altre alborate, con prevalenza del perazzo”. Lo strato erbaceo si caratterizza per la presenza di Ferule e Asfodeli, oltreché dell’abbondanza di graminacee.
Tra i funghi va segnalata una specie pregiata: il Cardoncello, Pleurotus eringi. Nei boschi le specie prevalenti sono la Roverella, il Fragno, la Quercia spinosa, il Leccio, il Cerro e il Franetto.
Nel sottobosco cespuglioso si annoverano il Gigaro pugliese e la Peonia maschio.      

                      

 

LA FAUNA

In questa tipologia di habitat l’altezza della vegetazione è piuttosto limitata e discontinua; in tali condizioni, animali di grande taglia sarebbero facilmente visibili, per cui non ne troviamo. Si può invece osservare uno svariato numero di animali  di media e piccola taglia, soprattutto insetti ed uccelli.
La calandrella, l’allodola, la cappellaccia e la tottavilla appartengono ad una famiglia particolarmente legata agli ambienti steppici per via delle abitudini terricole.
Un altro gruppo di particolare interesse è quello dei rapaci; oltre a Sparviere, Nibbio reale, Nibbio bruno, Biancone, Lanario, l’Alta Murgia ospita una delle popolazioni più importanti  e numerose d’Europa di Falco naumanni, comunemente noto come Grillaio. Questo falco si nutre per lo più di invertebrati che caccia con  la tecnica dello spirito santo, negli ambienti steppici del territorio.
Gli anfibi osservabili in prossimità di laghetti carsici, cisterne o pozzi sono il Tritone italico, il Rospo comune, la Raganella, la Rana verde e l’Ululone appenninico.
L’ambiente arido e pietroso, che caratterizza l’Alta Murgia, è ideale anche per molte specie di rettili come il Geco di Kotschy e il Columbo leopardino.

 

Parco Nazionale dell’Alta Murgia

 

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